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Spring heeled Jack, il demone saltatore

Continua il nostro viaggio nell’Inghilterra vittoriana, fra le creature della notte che sembrano essere figlie della fumosa luce delle lampade a gas sui cigli delle strade.

Oggi parleremo di un essere che ossessionò la città di Londra e i suoi dintorni per sessantasette anni, conosciuto col nome di Spring heeled Jack, letteralmente :”Jack dai tacchi a molla”, per la sua capacità di compiere balzi prodigiosi; inumani.
Un demone, uno spettro, un alieno? L’identità di Spring heeled Jack rimane ancora oggi un mistero. Quello che sappiamo è che chi lo vide affermava con sicurezza che non aveva nulla di terreno.

Il diavolo-gentiluomo

Tra tutte le leggende e i misteri nati da quella nuova età dell’oro del gotico che fu l’epoca vittoriana, forse nessuno è così intrinsecamente legato ad essa come la vicenda di Spring heeled Jack.
Gli avvistamenti di Jack il saltatore (in Italia è conosciuto anche con questo nome) seguono infatti un arco temporale parallelo a quello del regno della regina Vittoria, accompagnandolo come un’ombra per tutto il suo corso.
Gli attacchi cominciarono nell’autunno del 1837. La prima sventurata fu una cameriera di Blackheat, un sobborgo meridionale di Londra. La ragazza, di nome Polly Adams, dichiarò di essere stata aggredita da un diavolo-gentiluomo che le strappò i vestiti e le graffiò lo stomaco coi suoi artigli. Era l’11 ottobre. Poco giorni dopo, un’altra cameriera, Mary Stevens, mentre attraversava il parco di Clapham Common per ritornare nella casa dove prestava servizio, si ritrovò la strada sbarrata da una figura nera che la baciò sulla bocca e poi le strappò i vestiti con artigli umidi e freddi “come quelli di un morto”.

Alcuni passanti accorsero alle urla della ragazza ma quando arrivarono l’aggressore si era già dileguato superando con un salto la recinzione del parco.
Ben presto le aggressioni aumentarono esponenzialmente. All’inizio del 1838 erano già centinaia gli avvistamenti in tutto l’ hinterland londinese, tant’è che il 9 gennaio dello stesso anno fu l’argomento principale di una pubblica sessione tenutasi nella Mansion House di Londra.

 

Dopo averne terrorizzato i sobborghi, la creatura fece il suo ingresso trionfale a Londra…

Nel quartiere di Hammersmith aggredì un venditore ambulante di noccioline e, nella stessa notte, alcuni bambini riportarono di aver visto “un essere soprannaturale che danzava al chiaro di luna” nel parco davanti Kensington Palace.
Al misterioso molestatore mancava solo un dettaglio per poter entrare nella leggenda: il nome. Ma a questo ovviarono velocemente le testate giornalistiche che ben presto lo battezzarono col nome di Spring heeled Jack. La vicenda poteva ora diventare un caso di isterismo collettivo.
Nell’immaginario popolare, Jack dai tacchi a molla divenne presto una sorta di uomo-nero, uno spauracchio da raccontare ai bambini impertinenti prima di metterli a dormire. Le strade non erano luoghi sicuri e chi vi si attardava avrebbe potuto incontrare il signore della notte. Ma Jack aveva in serbo altri scherzi…

Il terrore bussa alla porta

Una sera di febbraio del 1838 un violento scampanellare interruppe la quiete di un cottage nella periferia di Londra. Il cottage era circondato da un ampio giardino. Idilliaco di giorno, la notte il giardino somigliava a una selva inespugnata.
I padroni di casa erano costretti a letto da una malattia stagionale e fu la figlia diciottenne di John Alsop, Jane, a correre verso la porta. Ma non aprì. Attese, mentre il campanello continuava istericamente a suonare. Qualche istante dopo dall’altro lato della porta giunse una voce autoritaria che dichiarava essere un poliziotto.
-Per l’amor del Cielo, datemi un lume! Abbiamo preso Spring heeled Jack qui nel viottolo!
Jane si affrettò a prendere una candela in cucina e aprì la porta al poliziotto. C’era qualcosa di strano in lui. Tutta la sua persona sembrava essere avvolta dalla notte. Lì dove doveva esserci il viso, Jane riusciva solo a distinguere il riflesso metallico delle orecchie luciferine e due orbite di fuoco al posto degli occhi. Di fronte all’orrore ancora incredulo della ragazza, la figura scostò il suo mantello e con un rapido movimento afferrò la candela. Aveva artigli di metallo al posto delle mani e vomitava fiamme bianche e blu dalla bocca.

L’istante dopo Jane fu presa per i capelli e con una forza inaudita fu scaraventata in giardino.
Alle grida disperate della ragazza accorse la sorella più grande, Susan. Grazie al suo coraggio, Jane venne sottratta dalle grinfe di quell’essere demoniaco che fuggì’ saltando sopra le cime degli alberi del loro giardino. Jane aveva i vestiti lacerati ed era coperta da graffi.
Due giorni dopo tutte le testate giornalistiche riportarono la notizia. Ciò che terrificò maggiormente l’opinione pubblica non fu l’aggressione in sè quanto la possibilità che Spring heeled Jack potesse colpire anche sul pianerottolo di casa.

 

Ma chi era Spring-heeled Jack?

Nessuno comprendeva quale fosse la sua natura. Per i più scettici si trattava di qualche buontempone che si divertiva a spaventare la gente con dei travestimenti. Quest’individuo avrebbe indossato particolari stivali con delle molle applicate sui tacchi, che potevano permettergli di saltare a nove piedi di altezza e oltre. Presumibilmente l’artefice di tutto ciò doveva essere una persona appartenente alle classi più agiate. Era un divertimento troppo eccentrico e troppo dispendioso per essere opera di un povero o di un individuo della middle class.
Henry Beresforsd, terzo marchese di Waterford era il sospettato privilegiato. Noto alle cronache del tempo per le sue goliardate e la sua vita dissoluta, si trovava a Londra proprio alla comparsa delle prime aggressioni. Come prova della sua colpevolezza, un testimone affermò di aver scorto sotto il mantello di Jack una grande W, la stessa che contraddistingueva la casata del marchese.
Henry Beresford morì nel 1859, a seguito di una caduta da cavallo. Ma gli attacchi di Spring heeled Jack, seppur sporadici, continuarono ben oltre la morte del marchese, mentre la fama del diavolo-gentiluomo era destinata a crescere.
A partire dal 1863, infatti, Jack il Saltatore divenne il protagonista di una serie di storie pubblicate nella rivista Penny Dreadful (Spaventi da un penny). Le illustrazioni della serie “Spring heeled Jack: the terror of London” cristallizzeranno nell’immaginario collettivo l’aspetto del gentiluomo dai tacchi a molla. Ma il Jack raccontato dai Penny Dreadufl era ben diverso da quello conosciuto fino a quel momento. Nei romanzi divenne il paladino degli ultimi contro la prepotenza dei potenti: forse il primo supereroe della storia.

 

Anni dopo, nel 1888, un altro personaggio scelse di chiamarsi Jack, probabilmente proprio per rendere omaggio al famoso diavolo dai tacchi a molla

Ma stavolta il terrore delle vittime si specchiava su un’affilata lama di coltello che non lasciava a queste il tempo di gridare o dimenarsi troppo. Uno squarcio profondo alla gola era, infatti, la firma del nuovo terrore di Londra: Jack lo Squartatore.
L’astro di Jack il saltatore era giunto al suo crepuscolo e con lui l’epoca vittoriana. La paura non era più la goliardata di qualche nobile o studente, né una storia da raccontare ai bambini davanti al camino. La paura aveva perso la sua innocenza, e forse il saltatore comprese che non c’era più posto per lui, a Londra.

L’ultimo avvistamento si ebbe nel 1904, a Liverpool. Qui Spring heeled Jack si accomiatò esibendosi coi suoi famosi balzi, per poi scomparire fra i tetti dei palazzi, inghiottito dalla notte che lo aveva generato. Forse era diretto verso altri luoghi, dove le persone erano ancora disposte a farsi terrorizzare da un gentiluomo dai bizzarri stivali coi tacchi a molla e con addosso un mantello nero e un elmetto con corna da diavolo.

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