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DonaMisteri di Lisbona “Il Cimitero dei Piaceri”
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
E una volta nel gorgo? Il silenzio…anche se mi piacerebbe credere che vi sia altro ad attenderci, e ritengo fortunati coloro che ne hanno la certezza.
Coloro che, invece, non vivranno nel silenzio, sono quelli a cui questa morte ha strappato i propri cari. Nessun silenzio, ma un grido assordante sin dentro l’anima. Un grido che spesso è lanciato al cielo in uno dei luoghi topici del genere horror: il cimitero (protagonista di molti altri nostri articoli).
È proprio un cimitero il tema del nostro articolo di oggi, il Cemitério dos prazeres, ovvero il cimitero dei piaceri. Nome un po’ peculiare, non vi sembra?
Questo cimitero è il secondo per grandezza nella capitale portoghese, sorto nel 1833 a causa di un’epidemia di colera che uccise migliaia e migliaia di persone.
Ma perché questo strano nome?
Chiedendo a persone del posto potreste ricevere risposte discordanti. Forse i più giovani vi risponderebbe che i piaceri si trovano giusto sulla strada che lo fiancheggia, dove sembra vi sia una massiccia vendita di droghe di qualsiasi genere, il cimitero dei piaceri in effetti. Ma la realtà è ben altra, e credo molto più inquietante.
Il quartiere in cui sorge questo cimitero è conosciuto come quartiere dei piaceri perché, proprio lì, un tempo vi si trovava un’altra struttura topica degli horror: un parco divertimenti.
Immaginate di essere soli, di notte, e di camminare in uno di questi due luoghi, un cimitero e un parco giochi. Uno è avvolto dal silenzio, il vento scuote le cime dei cipressi a guardia dei morti, il bubolare di un gufo lontano rende il buio ancora più oscuro. L’altro è luminoso, rumoroso, ma quelle luci, che di giorno, nel trambusto della calca, acquistano un’aurea sognante, di notte, da soli, divengono i riflessi di un incubo; l’eco delle musiche si distorce nell’aria e ogni movimento proietta ombre mostruose.
Vedete come entrambi i luoghi divengono nottetempo perturbanti, seguendo il concetto freudiano di unheimiliche, che spiega come perturbante tutto ciò che è per noi familiare (heimiliche, dal sostantivo heim: casa) e che improvvisamente diviene non-familiare, unheimliche appunto.
Ma il Cemeterio dos prazeres non è solo questo, ha un’altra particolarità che lo rende estremamente adatto alla nascita delle tante storie di fantasmi che lì sono stati avvistati.
Con il passare degli anni il cimitero è divenuto il luogo prediletto dalle famiglie abbienti della città per farvi riposare in eterno i loro cari. Perciò il posto è pieno di cappelle, invece che di semplici lapidi, cappelle che ricordano, nell’aspetto, delle piccole case, in cui i defunti accolgono i vivi.
Quasi ogni cappella, poi, ha sulla sua facciata una piccola finestrella. Oscurate parzialmente da un groviglio di ragnatele, queste finestre permettono ancora di intravedere i luoghi in cui i morti vivono, ma come se ciò non fosse abbastanza l’incombente decomposizione del legno delle bare permette di indovinare perfino il corpo stesso dei morti.
L’atmosfera del cimitero è ulteriormente appesantita da alcune tombe monumentali, come ad esempio quella dedicata a vari vigili del fuoco morti nel tentativo di sedare un enorme incendio che aveva distrutto un quartiere della città.
Tutto ciò crea il particolare sembiante del Cemitério dos prazeres, un luogo che gli amanti del mistero dovranno visitare assolutamente. Ma un consiglio…anche nelle migliori giornate di sole, fossi al posto vostro, non camminerei da solo per quelle stradine, fatte non per i vivi, ma per i morti.