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Misteri di Madrid “La Garduña”

Le persone si creano da soli i problemi: nessuno le costringe a scegliere lavori noiosi, a sposare la persona sbagliata o a comprare scarpe scomode.

Per la rubrica “collegamenti assurdi ma con un sensato nonsense” mi piaceva l’idea di aprire l’articolo di questa settimana con una citazione.

Come promesso nell’ultimo Mistero di Madrid, oggi parleremo di una storia che gira attorno ad un animale, la faina.

Magari qualcuno avrà cercato a chi appartiene la citazione di cui sopra e avrà scoperto che essa fu pronunciata da un’attrice conosciuta per i suoi motti lapidari, Faina Ranevskaja…e così ecco chiarito l’assurdo collegamento, ma andiamo oltre.

Come già detto nell’articolo sulla fratellanza, il nome spagnolo per Faina è garduña.

Fino al finale del secolo XIX, camminando per la città, sareste potuti incorrere nella strada denominata Calle de la Garduña, scenario di alcuni strani avvenimenti.

Con il passare degli anni, purtroppo, questa strada cambiò nome, da Calle de la Garduña divenne Calle de Federico Balart, un giornalista e politico molto conosciuto, del XIX secolo. Una della tante strade che sparirono a causa dell’enorme lavoro di ristrutturazione urbana previsto dalla creazione di Gran Via.

Perciò immaginate che dove oggigiorno passeggiamo con disinvoltura gettando un occhio ai vari negozi, fagocitati dalla luminosità mastodontica di Primark, proprio lì, il panorama che si presentava circa 100 anni or sono, era alquanto differente.

Gran Via sorge all’esterno di quello che era il Casco Antiguo della città, ovvero all’esterno del centro storico. Pensate che addirittura Plaza Mayor, una delle tappe del nostro tour, non si trovava all’interno della cinta muraria.

Plaza Mayor, infatti, nacque come critica diretta alla tassa che i mercanti erano costretti a pagare per vendere le proprie mercanzie in città. Il furbo di turno pensò bene che “se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto” quindi decise di rimanere a vendere i suoi prodotti fuori dalla cinta, dove non avrebbe dovuto pagare un solo ducato. Ben presto altri mercanti compresero che da questo spostamento avrebbero solamente potuto guadagnarci, perciò si trasferirono in massa, portando il popolo ad uscire dalle mura pur di comprare i beni di cui avevano necessità. Fu proprio attorno a questa zona, che acquisì in breve una importanza capitale, che nacque quella che oggi conosciamo come “Piazza Maggiore”.

Ma lasciamo queste elucubrazioni e torniamo alla nostra garduña. Si racconta che anticamente nella zona di San Bernardo accadde un triste avvenimento.

Le persone del posto iniziarono ad osservare che ogni notte sparivano misteriosamente animali dai recinti e dalle fattorie lì presenti, e tra i vari danni prodotti, trovarono molti cuccioli morti.

Preoccupati, tutti sospettarono si trattasse di qualche animale selvatico, una faina molto probabilmente, perciò decisero di ideare un piano per mettere fine alle sue scorribande.

Una notte si riunirono per organizzare dei turni di vigilanza nei campi, ma ben presto, dato l’apparente insuccesso, si stancarono; però scoprirono un buco da dove sicuramente entrava il ladro e decisero di posizionarvi una trappola ben dissimulata tra l’erba.

Quella stessa notte l’intero vicinato si svegliò di soprassalto a causa delle raccapriccianti urla di un ragazzo che era caduto nella trappola e stava morendo nel cappio.

Quando le persone del posto giunsero a soccorrerlo era ormai troppo tardi. Preoccupati di ciò che il resto della città avrebbe potuto pensare non riportarono il fatto alle autorità e abbandonarono il corpo del ragazzo ai piedi della torre della chiesa de la Santa Cruz, affinché la carità se ne facesse carico e lo potesse seppellire.

La storia a questo punto potrebbe terminare…se nonché rimane una domanda insoluta: chi era il ladro degli animali?

Il buon senso ci porterebbe naturalmente a dire che fosse il ragazzo, ma su questo punto il racconto si divide in due versioni.

Una versione dice che, naturalmente, il ladro fosse appunto il ragazzo morto per i suoi peccati. Ma vi è una seconda versione, ben più infelice, che corre per le strade della città. Questa versione narra che quando il corpo del giovane fu incontrato morto, questi stringeva nelle sue mani proprio una faina, la garduña di questo nostro articolo.

Non sarò di certo io a dirvi in quale delle due versioni dover credere, però…maledetta faina.

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